Gisella Borioli: la rappresentazione del design e la ricerca della bellezza

Milanese, giornalista e art-director, Gisella Borioli ha scritto la storia della Design Week di Milano.

Negli anni ’70 e ’80 si è occupata di editoria di moda e costume con riviste, libri, programmi televisivi, contribuendo in maniera fondamentale a creare l’immagine del Made in Italy.

Con Superstudio negli anni ’90 crea un luogo diventato mitico per gli studi in cui sono state scattate foto e girati video, ma anche tenuti eventi che hanno definito più di un decennio.

Nel 2000 arriva Superstudio Più, uno spazio destinato a mettere in scena ogni disciplina, origine e ancora oggi cuore pulsante del Fuorisalone.
Con generosità e candore ci racconta come si mescolano le discipline creative, di come vada alla alla ricerca di un’idea di bellezza, di come la tecnologia sia fondamentale per la mise en scène del design e non solo, sottnlienando il ruolo fondamentale delle donne.

 

I link dell’episodio:

– Il sito di Superstudio

– Il libro di Gisella Borioli “Design super show. 2000-2020 evoluzione e mise-en scène del deign al Superstudio di Milano

– Il libro di Flavio Luchino “Il destino. Dovevo fare il contadino ma ho incontrato la moda (e non sono uno stilista)

– Il libro che Gisella legge alla sue nipoti, “Storie della buonanotte per bambine ribelli” di Francesca Cavallo e Elena Favilli

Federico Pepe: arte, comunicazione, design e la dittatura della creatività

Federico Pepe è un comunicatore, un artista, un designer, un direttore creativo, un editore e un gallerista. Insomma, uno di quelli che si fanno in quattro per seguire il proprio sogno progettuale, qualsiasi forma esso prenda.

Il suo volto pubblico si concretizza con le apparizioni di Le Dictateur, una realtà multiforme che proclama la “dittatura della creatività”, uno spazio libero che ha preso il via come progetto editoriale e che ora è anche la sua agenzia creativa.

Con lui parliamo di come costruire spazi di arte libera, di comunicazione come lotta, della necessità di far pace con le proprie radici per avere uno sguardo universale.