L’armadio di Zia

 

Tre donne romane e una collezione di abiti che raccontano quasi un secolo di vita borghese.

La storia

Zia viveva a Roma in un bel quartiere borghese. Se n’è andata qualche anno fa, lasciando negli armadi di casa i suoi abiti e quelli della madre.

Gonne, giacche, cappotti, abiti da giorno e da sera erano stati realizzati in larga parte dalla sorella, una sarta con una passione per forme semplici e tessuti sofisticati, che nei decenni hanno fato vita a un guardaroba sofisticato e unico nel suo genere, raro per la sua integrità.

Zia era attenta e meticolosa e gli abiti sono perfettamente conservati. In alcuni casi le condizioni sono talmente perfette che si fa fatica a immaginare che si tratti di capi realizzati decine e decine di anni fa.

Abiti e capispalla sono stati confezionati sopratutto tra gli anni ’50 e ’80, mentre quelli della madre vanno dagli anni ’30 agli anni ’70. La collezione comprende anche collant, vestaglie, camicie da notte, grembiuli per il personale di servizio e tutto quello che ci si può aspettare da un guardaroba signorile della buona borghesia romana. I pezzi di grandi nomi sono pochi, ma molto speciali e quasi tutti francesi: due coloratissimi scialli di lana di Balmain, un abito in maglia di Rodier, un costume da bagno di Cole, un fenomenale cappotto di Chloè degli anni Lagerfeld.

Gli abiti di zia

Qui di seguito una piccola selezione degli abiti di zia. In tutto sono circa un centinaio.

Gli abiti di mamma

Questa è una selezione dei circa 50 capi della madre di zia.

I cartamodelli

In questa scatola sono conservati moltissimi cartamodelli originali, molti dei quali utilizzati da per realizzare gli abiti di zia e mamma.

Gli accessori

Questi invece sono gli altri pezzi, che includono pigiami, foulard, ventagli, intimo, calze, colletti, fazzoletti, piccole borse, che vanno dagli anni ’30 agli anni ’80. In alcuni casi non sono mai stati indossati.

I capi boutique

Qualche capo firmato, proveniente dalle boutique del centro di Roma.

Il futuro

Vorremmo che questi abiti continuassero ad avere una storia. Per questo siamo intenzionati a discutere con persone interessate a farne archivio (per una casa di moda, una collezione privata o un ente pubblico) ma anche a metterli in commercio (un negozio di vintage o un sito dedicato).

Per domande, idee o proposte, contattatemi qui.

Roma, aprile 2021